venerdì 15 ottobre 2010

Santa Teresa d'Avila


“Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. 
Solo Dio basta. 
Chi ha Dio non manca di nulla” 
(Santa Teresa di Gesù).


Con Santa Teresa, oggi siamo invitati a riflettere sull’essenza della nostra vita di fede. In realtà, per noi la vera vita è proprio la nostra fede, e la fede è partecipazione alla vita di Dio o piena e vitale comunione nell’Amore. Viviamo pienamente se partecipiamo totalmente alla vita di Dio. La sorgente della nostra vita è dunque "solo Dio", siamo Sua immagine, siamo Suoi figli, siamo – si potrebbe dire – Dio stesso. Lo siamo per la nostra partecipazione alla sua pienezza, e perché, riempiti totalmente della sua graziosa presenza e della sua vita di amore, non si trova in noi “spazio” – o “tempo”, o “esistenza”, o “energia”, o "pensiero", o “attività”, o “verità”, o “bellezza”, o “opera”, o “libertà”, o qualsiasi altra “realtà” o “dimensione” che caratterizza la nostra “vita” – per ciò che non è Dio e non è partecipazione a Dio. 

Dio è per noi tutto, e ciò che non è Dio e non è di Dio non è nemmeno nostro, ma per noi è piuttosto un “nulla”, che non è presente in noi e, semplicemente, non esiste per noi. Per l’uomo di fede dunque non esiste né “morte”, né “malattia”, né “impurità”, né “peccato”, né “male”, né “malvagità”, né “povertà”, né “schiavitù”, né “vuoto”, né “deserto”, né “solitudine”, né qualsiasi altro “limite”, o “condizionamento”, o “isolamento”, o “precarietà”, o qualsiasi altra “falsità”, o “menzogna”, che solitamente “turba”, o “spaventa”, o “manca” all’uomo senza fede.  

Non esistono perciò “morti”, “malati”, “pazzi”, “impuri”, “peccatori”, “cattivi” e “malvagi”, “stupidi”, “cretini” ed “idioti”. Non esistono “poveri”, “miseri”, “emarginati”, “esclusi”, “abbandonati”, “disgraziati”, non esistono “stranieri”, “extracomunitari” ed “estranei”, come non esistono  “schiavi”, “sudditi” e “clienti”, e nemmeno “lontani”, “sconosciuti” e “dimenticati”.  Ma soprattutto non spaventano - perché non esistono - “i padroni”, “i potenti”, “i giudici” e “gli accusatori”, e non turbano la tranquillità e la pace “gli opressori”, “i violenti” e “gli uccisori”, come nemmeno  “i razzisti”, “i discriminatori”, “i misogini”, “i sessuofobi” e “gli omofobi”,  oppure "i maniaci", "i pedofili", “gli stupratori” ed “i violentatori”. 

Nel mondo della fede, non preoccupano affatto – data la loro nullità - "gli egoisti", “gli sfruttatori”, “gli interessati” ed “i ladri”, ma nemmeno “gli ipocriti”, “i farisei” ed “i bigotti”; l’uomo di fede non divide, infatti, il suo mondo tra “ricchi” e “poveri”, “potenti” e “impotenti”, “opressi” ed “opressori”, “primi” ed “ultimi”, "superiori" ed "inferiori", “liberi” e “schiavi”, “maschi” e “femmine”, “religiosi” e “pagani”, “sacerdoti” e “laici”; non c’è nella vita di fede “sacro” e “profano”, “religione”, “legge” e “ideologia”, come non c’è “gerarchia”, “autorità” e qualche infantile “sottomissione”. E – per concludere in qualche modo l’elenco di ciò che non turba –  mi limito a notare che tanto meno si potrebbero contare tra i presenti esistenti nell’universo dell’uomo di fede “gli extraterrestri”, “gli spiriti disincarnati” ed “i fantasmi”, ma soprattutto non può in alcun modo esistere “Sàtana”, “il Diavolo” ed i suoi “demòni”. Infine, non può esistere nemmeno “il Dio” dell’ “uomo religioso”, “presuntuoso”, “pio”, “devoto”, “ idolatrico” e “demoniaco”, quel “Dio” – adorato e glorificato – nel nome del quale si fa esistere e si giustifica tutto - o in parte - ciò che non esiste e non può esistere – nemmeno in apparenza – per l’uomo della fede, per il quale “solo Dio basta”.

Nel mondo di Dio vero, infatti, nel quale vive chi ha fede e amore,  esiste solo vita, pace e felicità, c’è il Padre con il suo Figlio e lo Spirito d’Amore, c’è comunione nella piena libertà, c’è unità nella triplice pluralità –paterna, filiale e spirituale -, c’è comunicazione e reciproca condivisione, c’è infinita apertura e fecondità di vita, e persino gratuità, generosità e abbondanza di grazia. In Dio c’è Vita, Verità e Amore. Ma la Vita si comunica pienamente alla Verità con la semplicità – onnipotente – dell’Amore. La Vita in Dio – ed in chi partecipa di Dio –  è dunque in se stessa Verità ed Amore. La Verità, perciò, è la Vita di Amore. E l’Amore è Verità perché è la pienezza della Vita. 

L’uomo “ha Dio” e vive – partecipando cioè alla vita di Dio –  soltanto quando è in comunione con la Verità  di Dio ed è nella pienezza del Suo Amore. L’Amore è – semplicemente – tutto ciò che è Dio. Dio è tutto ciò che è Amore. L’Amore è dunque il nome – vero e vivo – di Dio, la Parola che si rivela – si dona e si comunica – all’uomo di fede. Lo Spirito della Verità dell’Amore è il dono di Dio all’uomo di fede, all’uomo liberato, guarito, giustificato, santificato, salvato e vivificato, all’uomo generato da Dio. Lo Spirito di Dio è il Donatore stesso di ogni dono generatore in noi della Vita nella Verità dell’Amore. Così anche l'uomo di Dio è libertà e spirito, dono di sé e condivisione, solidarietà e comunione, gratuità e generosità, fraternità e amicizia, Amore.

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